Multa per cartello: Swisscom ricorre al Tribunale federale

Nella sua sentenza, il Tribunale Amministrativo Federale conferma in sostanza l'accusa di abuso da parte del Commissione per la concorrenza (Weko), secondo cui Swisscom ha applicato ai suoi concorrenti prezzi illegali per i servizi di connettività a banda larga (BBCS) fino al 31 dicembre 2007. Tuttavia, afferma che la multa inflitta dalla Weko per questo motivo era troppo alta, pari a 219 milioni di franchi, e quindi la riduce a 186 milioni di franchi.

Swisscom si rammarica della decisione del Tribunale amministrativo federale e ritiene che la sanzione sia ingiustificata perché:

• Swisscom non riconosce una posizione dominante, poiché all'epoca dell'indagine esisteva già una pressione concorrenziale e sui prezzi da parte delle reti via cavo;
• non vi era alcun obbligo di offrire il BBCS. Tuttavia, l'offerta volontaria di Swisscom ha permesso ai concorrenti di commercializzare i propri servizi Internet a banda larga fin dall'inizio. Swisscom ha costantemente migliorato questo servizio in termini di prezzo e larghezza di banda, per cui non può essere un mezzo per ostacolare i concorrenti;
• l'indagine riguarda i primi anni dopo il lancio dell'ADSL e le perdite iniziali nel settore della banda larga criticate dal Weko a causa dei costi di acquisizione di nuovi clienti erano comuni in questa fase e non sono criticabili;
• l'attività Internet a banda larga (per i clienti finali) di Swisscom (e di concorrenti altrettanto efficienti) è redditizia nel lungo periodo e non può quindi esistere un deficit strutturale o una compressione dei prezzi di costo;

Data questa posizione di partenza e la natura fondamentale della sentenza, Swisscom presenterà ricorso al Tribunale federale, sottolinea l'azienda.