La Confederazione assegna buoni voti alla sicurezza dei dati

In termini di protezione dei dati, la Svizzera può vantare prestazioni relativamente buone rispetto ad altri Paesi. In particolare, i concetti di dati aperti e di dati condivisi sono approcci promettenti.

Sicurezza dei dati
©Pixabay

Un rapporto dell'Istituto Federale della Proprietà Intellettuale (IPI) conclude che la Svizzera se la cava "relativamente bene" nel settore del trattamento e della sicurezza dei dati rispetto all'UE. Ad esempio, i concetti di Open Data e Shared Data si basano fondamentalmente sul principio della volontarietà. Questi rispecchierebbero la concezione liberale dell'economia e della cultura svizzera e garantirebbero al settore privato la massima indipendenza possibile, prosegue il documento.

Questi elementi sono "approcci prioritari e promettenti" per lo scambio volontario di dati fattuali nel settore privato. In questo contesto, l'IPI sottolinea i cambiamenti nel contesto europeo: un obiettivo comune dovrebbe essere quello di rendere gli spazi di dati svizzeri tecnicamente e giuridicamente compatibili con i loro omologhi europei, oppure di garantire che gli attori del settore privato nel nostro Paese abbiano accesso agli spazi di dati europei, scrive l'IPI in un comunicato.

Fonte: www.ige.ch

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