La Confederazione emetterà una e-ID a partire dal 2026

Con la nuova identità elettronica (e-ID) della Confederazione, in futuro gli utenti potranno identificarsi digitalmente in modo semplice e rapido. Il 22 novembre, il Consiglio federale ha adottato il messaggio relativo alla nuova legge federale sulla prova elettronica dell'identità e altre prove elettroniche. L'introduzione dell'e-ID è prevista per il 2026.

Prova d'identità
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Una prima legge sull'e-ID è stata bocciata dal referendum del 7 marzo 2021. All'epoca fu criticato in particolare il fatto che le aziende private potessero emettere una e-ID. Secondo l'Ufficio federale di giustizia, il governo federale sarà ora responsabile del rilascio dell'e-ID e della fornitura dell'infrastruttura necessaria al suo funzionamento. Ad esempio, il governo federale fornirà l'applicazione necessaria affinché gli utenti possano memorizzare l'e-ID sul proprio smartphone. L'app dovrà essere accessibile senza limitazioni anche alle persone con disabilità. Contrariamente a quanto previsto nella consultazione, non saranno i Cantoni ma la Confederazione a fornire assistenza agli utenti.

Chi può richiedere l'E-ID?

Chiunque sia in possesso di una carta d'identità svizzera, di un passaporto svizzero o di una carta d'identità per stranieri rilasciata dalla Svizzera dovrebbe poter richiedere una e-ID. Sulla base del feedback ricevuto dal processo di consultazione, il Consiglio federale propone che la E-ID possa essere rilasciata non solo online, ma anche presso gli uffici passaporti. L'uso dell'E-ID sarebbe volontario e gratuito. Potrebbe essere utilizzata sia su Internet - ad esempio per ordinare un estratto del casellario giudiziario per via elettronica - sia nel mondo fisico - ad esempio nei negozi per dimostrare l'età quando si acquistano alcolici. Tutti i servizi federali per i quali è possibile utilizzare l'e-ID continueranno a essere offerti in forma analogica. Allo stesso tempo, tutte le autorità svizzere dovrebbero accettare l'e-ID come prova d'identità valida, a condizione che autorizzino in linea di principio la prova d'identità elettronica.

E-ID garantisce la massima protezione dei dati

Gli utenti della futura E-ID riconosciuta dallo Stato dovrebbero avere il massimo controllo possibile sui propri dati (identità autonoma), come indicato nella comunicazione del Consiglio federale. La protezione dei dati dovrebbe essere garantita in primo luogo dal sistema stesso (privacy by design), in secondo luogo riducendo al minimo i flussi di dati necessari (principio dell'economia dei dati) e in terzo luogo memorizzando l'E-ID esclusivamente sullo smartphone dell'utente (memorizzazione decentralizzata dei dati). In relazione alla protezione dei dati, il Consiglio federale propone un'ulteriore misura basata sui risultati della consultazione: Per sottolineare il principio della minimizzazione dei dati, dovrebbe essere reso pubblico se qualcuno richiede più dati E-ID di quanto sia necessario in un caso specifico.

Per poter reagire agli sviluppi tecnici e sociali, la legge è formulata in modo tecnologicamente neutrale. Infine, il sistema svizzero di e-ID dovrebbe essere conforme agli standard internazionali. Ciò dovrebbe garantire che l'e-ID possa essere riconosciuto e utilizzato anche all'estero in futuro.  (Comunicato stampa / rs)

 

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