Legge sulla protezione dei dati: disposizioni aggiuntive in vigore

Con la nuova legge sulla protezione dei dati, in futuro non sarà più il Consiglio federale a eleggere l'Incaricato federale della protezione dei dati e delle informazioni (IFPDT), bensì il Parlamento. Diverse disposizioni sono state adattate per regolare questo rapporto di lavoro.

Legge sulla protezione dei dati, maxkabakov

A partire da settembre 2023, la nuova legge sulla protezione dei dati (nDSG). Una novità riguarda la procedura di nomina del capo dell'FDPIC (il commissario). Secondo la legge attuale, il Consiglio federale elegge il commissario. Il Parlamento deve poi approvare l'elezione. In futuro, il Parlamento sarà l'unico organo elettorale, come scrive il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Ciò mira a rafforzare l'indipendenza e la legittimità democratica del commissario.

La legge sulla protezione dei dati diventa giuridicamente vincolante

Secondo il DFGP, il cambiamento di paradigma ha implicazioni procedurali e di diritto del personale, motivo per cui è stato necessario chiarire alcuni punti dell'NDSG. Ad esempio, sono state aggiunte disposizioni sulla previdenza professionale e sulle misure disciplinari. Allo stesso modo, è stata adattata la disposizione sull'impiego secondario dei commissari. Il Parlamento ha adottato queste disposizioni il 17 giugno 2022. Il Consiglio federale sta ora facendo entrare in vigore le modifiche il 1° settembre 2023. Anche l'ordinanza dell'Assemblea federale sul rapporto di lavoro del commissario entrerà in vigore alla stessa data. Ciò garantisce che l'intera nuova legge sulla protezione dei dati diventi giuridicamente vincolante nel settembre 2023.

Con la nDSG, la protezione dei dati viene adattata agli sviluppi tecnologici e viene rafforzata l'autodeterminazione sui dati personali. Inoltre, la nuova legge sulla protezione dei dati tiene conto della revisione della Convenzione sulla protezione dei dati del Consiglio d'Europa. Questi adeguamenti sono importanti affinché l'UE continui a riconoscere la Svizzera come Paese terzo con un livello adeguato di protezione dei dati - e affinché i dati possano continuare a essere trasferiti oltre confine senza ulteriori requisiti, come conclude il rapporto.

Fonte: Confederazione

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