Approvvigionamento energetico scarsamente protetto

Se la fornitura continua di elettricità e gas viene interrotta per più di qualche ora, la situazione dell'approvvigionamento si deteriora rapidamente ed è imminente un grave danno. 68% dei fornitori di servizi energetici temono interruzioni di corrente dovute ad attacchi di hacker, come dimostra un'indagine della società di consulenza EY.

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Il "Protezione delle infrastrutture critiche (CIP)" è un tema importante perché sono la linfa vitale dell'economia e della società svizzera. Al fine di rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche, la Confederazione le ha suddivise in dieci settori CIP con diversi sottosettori. Naturalmente, questo include anche l'approvvigionamento energetico. E qui c'è un problema in termini di resilienza, come si evince dallo studio di EY "Studio sull'elettricità in Svizzera 2017" emerge.

Reti di distribuzione obsolete 

"Per le aziende del settore energetico, la criminalità informatica è diventata un rischio pari a quello dei disastri naturali o degli incendi. Se più di due terzi dei fornitori di energia svizzeri temono interruzioni di corrente dovute a cyberattacchi, questo dimostra l'enorme necessità di agire. Le reti di distribuzione e i sistemi informatici spesso non sono aggiornati. Gli operatori delle reti di distribuzione devono aggiornarsi, e non solo in termini di sicurezza", afferma Alessandro Miolo, Energy Sector Leader di EY Svizzera.

Secondo il sondaggio condotto tra i vertici di 82 aziende elettriche e fornitori di energia, hanno riconosciuto il problema e vogliono proteggere meglio le loro reti: il 45% vuole nominare un responsabile della sicurezza informatica o lo ha già fatto. Il 44% ha introdotto un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni o ci sta pensando.

Reti energetiche più decentrate

Con la transizione energetica, le reti energetiche stanno affrontando una trasformazione fondamentale: assumono una funzione importante per realizzare la Strategia energetica 2050. La loro espansione è ciò che rende possibile la transizione energetica. Secondo EY, i pilastri principali sono le reti e i contatori intelligenti. Sarebbero necessari per integrare nel sistema complessivo l'elettricità generata in modo sempre più frammentato e decentralizzato dalle nuove energie rinnovabili.

Con la transizione energetica, i consumatori stanno diventando i cosiddetti prosumer, che non solo consumano elettricità, ma la producono anche da soli e in alcuni casi la immettono nella rete. Inoltre, la crescente produzione di energia eolica e solare sta aumentando la volatilità infragiornaliera. La rete elettrica sarà quindi messa sempre più alla prova e dovrà essere in grado di reagire meglio alle forti fluttuazioni delle immissioni. "Le aziende non stanno ancora perseguendo strategie coerenti per modernizzare le loro reti. L'installazione dei contatori intelligenti avviene più in base agli aspetti regionali e meno in base agli aspetti strategici. Le aziende hanno urgentemente bisogno di un concetto rigoroso su come espandere le loro reti in futuro per sfruttare appieno le opportunità della digitalizzazione", sottolinea Benjamin Teufel, Senior Manager Energy di EY Svizzera.

Secondo l'indagine, il 59% delle aziende intervistate vede comunque la digitalizzazione come un'opportunità. Solo il 10% considera le nuove possibilità tecnologiche una minaccia, un valore positivo rispetto alla Germania (27%); infatti, con la digitalizzazione delle reti, stanno emergendo nuovi modelli di business, di cui sono convinti anche i gestori delle reti di distribuzione. Gli intervistati vedono grandi opportunità per l'utilizzo e la fornitura di dati, per la misurazione e per le soluzioni di stoccaggio innovative. "Molte aziende vedono le tecnologie digitali come strumenti per raggiungere più velocemente il proprio obiettivo. Tuttavia, la digitalizzazione ha il potenziale per cambiare radicalmente i modelli di business. I fornitori di energia devono stare attenti a non sottovalutare il potenziale della digitalizzazione e di tecnologie come la blockchain", avverte Alessandro Miolo.

La sicurezza dell'approvvigionamento è sottovalutata

La maggioranza delle aziende elettriche e dei fornitori di energia ha un atteggiamento positivo nei confronti della Strategia energetica 2050, recentemente approvata dal popolo: il 55% degli intervistati ritiene che possa essere attuata. Tuttavia, il 39% è convinto che gli obiettivi non possano essere raggiunti.

Tuttavia, una netta maggioranza degli intervistati è convinta che l'attuale concetto di Strategia energetica 2050 sottovaluti o ignori i costi per le imprese e le famiglie (68%) e la sicurezza dell'approvvigionamento (61%). "Molti fornitori di energia e aziende elettriche lamentano la mancanza di condizioni quadro per la Strategia energetica 2050. Ad esempio, manca ancora un disegno di mercato che garantisca la sicurezza dell'approvvigionamento a lungo termine", sottolinea Benjamin Teufel.

 

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