Una nuova strategia di difesa potrebbe sostituire gli antibiotici

I batteri resistenti agli antibiotici minacciano sempre più le conquiste della medicina moderna. L'Ospedale Universitario di Zurigo sta studiando una nuova forma di terapia: invece di combattere l'infezione con gli antibiotici, l'obiettivo è modificare il microbioma delle vie respiratorie in modo che gli agenti patogeni non abbiano alcuna possibilità.

Virus e batteri infettano i polmoni umani

Le vie respiratorie umane non sono una zona sterile. Come l'intestino, anche le vie aeree (dal naso ai polmoni) sono colonizzate da vari microrganismi, che insieme formano il microbioma delle vie aeree (microbioma respiratorio) e svolgono compiti importanti per il "clima polmonare". Una funzione centrale del microbioma respiratorio è la difesa dagli agenti patogeni che possono raggiungere i polmoni attraverso il contatto esterno tra le vie respiratorie e l'ambiente.

Antibiotici: Sviluppo difficile e resistenza rapida

Gli antibiotici sono spesso utilizzati per combattere i patogeni batterici. Tuttavia, sempre più agenti patogeni stanno diventando resistenti agli antibiotici e i farmaci non sono più efficaci per il trattamento di infezioni gravi, con gravi conseguenze a livello mondiale se i farmaci salvavita non funzionano più per i pazienti che dipendono da loro.

Lo sviluppo di nuovi antibiotici è difficile e negli ultimi anni sono state autorizzate solo pochissime sostanze. Poiché la maggior parte dei nuovi antibiotici si basa su modifiche di quelli esistenti, la resistenza ai successori si sviluppa rapidamente. I ricercatori sono quindi alla ricerca di nuovi approcci per combattere le infezioni che aiutino a ridurre l'uso degli antibiotici e quindi a mantenerne l'efficacia.

Rafforzare il microbioma respiratorio in modo specifico contro gli agenti patogeni

Negli ultimi anni, gli studi sul microbioma respiratorio umano hanno dimostrato che alcuni batteri benigni hanno un effetto inibitorio su due dei batteri più pericolosi, lo Streptococcus pneumoniae e lo Staphylococcus aureus. Un gruppo di ricerca guidato da Silvio Brugger, medico senior della Clinica di Malattie Infettive e Igiene Ospedaliera dell'USZ, sta studiando in un progetto di ricerca come questo effetto inibitorio possa essere utilizzato per il trattamento delle infezioni batteriche. A tal fine, il team sta studiando l'interazione tra batteri benigni e patogeni nel microbioma delle vie respiratorie utilizzando vari modelli in laboratorio. Sulla base della conoscenza di questa interazione, il passo successivo sarà quello di scoprire come il microbioma possa essere modificato attraverso una manipolazione mirata, in modo che i batteri patogeni non possano più colonizzare le vie respiratorie e quindi prevenire o combattere un'infezione. Se i risultati ottenuti in laboratorio sono promettenti, il passo finale sarà quello di testarli in uno studio clinico nella pratica.

Terapia trasferibile ad altri patogeni e facile da implementare

"Se ci riusciremo, sarà un approccio completamente nuovo per combattere le infezioni batteriche senza l'uso di antibiotici", afferma Silvio Brugger. "Il mancato utilizzo di antibiotici aiuta a prevenire la resistenza e a mantenere l'efficacia di questi farmaci". Se l'approccio si rivelerà una terapia efficace, potrebbe essere utilizzato anche per sviluppare modifiche mirate del microbioma contro altri batteri patogeni.

Fonte: Ospedale universitario di Zurigo

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