Nove obiettivi per la politica di sicurezza della Svizzera
È stato pubblicato il nuovo rapporto sulla situazione della politica di sicurezza della Svizzera. Il rapporto, adottato dal Consiglio federale il 24 novembre 2021, definisce nove obiettivi di politica di sicurezza per i prossimi anni, tra cui una maggiore protezione informatica, ma anche il rafforzamento della resilienza, la sicurezza dell'approvvigionamento e l'attenzione alla cooperazione internazionale.
Come ha detto la Consigliera federale Viola Amherd durante una presentazione all'ETH qualche settimana fa ha sottolineatoil mondo è diventato più insicuro negli ultimi anni. In generale, c'è stata una tendenza più forte nella politica di potere. Le tensioni e l'instabilità internazionali sono aumentate. Anche il Consiglio federale riprende questa situazione iniziale nel suo nuovo rapporto sulla politica di sicurezza che il Consiglio federale ha adottato il 24 novembre 2021. In sostanza, è importante concentrarsi sul rafforzamento della protezione informatica e della protezione dalla disinformazione. L'attenzione è rivolta anche al rafforzamento della resilienza, della sicurezza degli approvvigionamenti e della cooperazione internazionale. Il nuovo rapporto sulle politiche di sicurezza è significativamente più breve rispetto ai rapporti precedenti. Il Consiglio federale intende inoltre presentare tali rapporti a intervalli più brevi in futuro, ossia una volta per legislatura.
Aumento delle tensioni internazionali
Secondo il DDPS, negli ultimi anni il mondo è diventato più insicuro. C'è una rinnovata attenzione alla politica di potenza e sono aumentate le tensioni e l'instabilità internazionali. Nel suo nuovo rapporto sulla politica di sicurezza, il Consiglio federale analizza questi sviluppi e mostra come intende contrastare l'inasprimento del contesto. Il rapporto, adottato dal Consiglio federale il 24 novembre 2021, definisce nove obiettivi per la politica di sicurezza svizzera nei prossimi anni, tra cui una maggiore protezione contro le minacce informatiche e la disinformazione, ma anche il rafforzamento della resilienza, della sicurezza dell'approvvigionamento e della cooperazione internazionale.
Nove obiettivi della politica di sicurezza
È aumentato il ricorso a mezzi "ibridi" di gestione dei conflitti, tra cui attacchi informatici, disinformazione e attività di influenza. Tuttavia, secondo il DDPS, anche i mezzi militari convenzionali vengono nuovamente utilizzati in misura maggiore per perseguire i propri interessi. Oltre agli aspetti positivi, l'avanzamento della digitalizzazione ha anche aumentato la vulnerabilità dello Stato, dell'economia e della società. Gli eventi meteorologici estremi sono in aumento a causa del cambiamento climatico e i pericoli posti dalle pandemie sono stati drasticamente confermati dalla pandemia Covid 19. Alla luce di questa situazione iniziale, il Consiglio federale ha formulato nove obiettivi di politica di sicurezza:
1) un ulteriore rafforzamento dell'individuazione precoce di minacce, pericoli e crisi, al fine di identificare il prima possibile i rischi per la Svizzera in una situazione di crescente instabilità;
2) rafforzare la cooperazione, la stabilità e la sicurezza internazionali, sostenendo un ordine internazionale basato sulle regole e utilizzando mezzi civili e militari per contribuire a promuovere la stabilità e la sicurezza nell'area circostante;
3) una maggiore attenzione alla gestione dei conflitti ibridi per aumentare la protezione e la resilienza dello Stato, dell'economia e della società contro fenomeni come gli attacchi informatici e la disinformazione e, in particolare, per allineare ancora di più i mezzi delle forze armate al mutato quadro dei conflitti;
4) una libera formazione delle opinioni e un'informazione non distorta, in modo che il dibattito pubblico e politico in Svizzera possa svolgersi in modo libero e trasparente, sulla base di fatti e senza disinformazione, tentativi di influenza e propaganda dall'esterno;
5) Rafforzare la protezione contro le minacce informatiche per migliorare ulteriormente la resilienza complessiva della Svizzera ai rischi informatici, sfruttando sia i rischi che le opportunità della digitalizzazione e delle nuove tecnologie;
6) Prevenire il terrorismo, l'estremismo violento, la criminalità organizzata e altre forme di criminalità transnazionale, in modo che nessun gruppo terroristico, estremista violento o criminale grave possa stabilirsi sul territorio svizzero;
7) Rafforzare la resilienza e la sicurezza dell'approvvigionamento in caso di crisi internazionali, in modo che la Svizzera possa mantenere la propria capacità di funzionamento e di azione anche in caso di interruzioni prolungate dell'approvvigionamento;
8) Migliorare la protezione dalle catastrofi e dalle emergenze e la capacità di rigenerazione per rafforzare i mezzi di prevenzione e gestione di tali rischi a fronte di rischi crescenti (come quelli posti dal cambiamento climatico);
9) Rafforzare la cooperazione tra agenzie e la gestione delle crisi per migliorare ulteriormente la cooperazione tra tutti gli attori, sia in situazioni normali che di crisi, data la volatilità della situazione e il nesso tra minacce e pericoli.
Per raggiungere gli obiettivi, è necessaria una stretta collaborazione tra i settori politici (politica estera, politica economica, informazione e comunicazione) e i singoli strumenti della politica di sicurezza (esercito, protezione civile, servizi segreti, polizia, amministrazione doganale, servizio civile), conclude il rapporto.
Il Rapporto sulla politica di sicurezza sarà ora presentato al Parlamento.
Fonte: VBS