Allergia ai pollini: questi fattori aggravano il raffreddore da fieno
Prurito agli occhi, naso che cola, starnuti continui: L'allergia ai pollini è un tormento per chi ne è affetto. Purtroppo, ci sono fattori che possono peggiorare ulteriormente i sintomi. Il Centro Allergie Svizzera fornisce informazioni.
Più caldo: con il cambiamento climatico, l'inizio della fioritura sta cambiando: il nocciolo è in anticipo di circa due o tre settimane rispetto a 30 anni fa. Anche la stagione della betulla e del frassino si sposta in avanti di due o tre settimane. Le erbe fioriscono circa dieci giorni prima a maggio e alcune piante fioriscono più a lungo in autunno. A seconda delle piante a cui si è allergici, questo può prolungare notevolmente il periodo di sofferenza.
Nuove piante - più allergie: con le temperature più calde, anche la vegetazione in Svizzera sta cambiando. Ad esempio, in futuro la betulla allergenica potrebbe diffondersi ad altitudini più elevate, con conseguente aumento dei pollini in montagna. Inoltre, nuove piante allergeniche provenienti dalla regione mediterranea potrebbero diventare native della Svizzera, come l'ulivo, il cipresso o la salicornia, che porteranno nuovi fattori scatenanti le allergie.
Più stress - più polline: Normalmente si verificano Anni dell'alberoanni, cioè anni in cui gli alberi producono più fiori e quindi più polline, si verificano a intervalli regolari. Questi variano a seconda della specie arborea. Gli studi dimostrano che gli anni dell'albero stanno diventando più frequenti. L'abete rosso, ad esempio, fiorisce ogni sei anni, ma negli ultimi anni ha avuto un anno di fioritura sia nel 2020 che nel 2022. I ricercatori ipotizzano che la causa possa essere il cambiamento climatico. Con la diminuzione delle precipitazioni, le piante soffrono per la mancanza d'acqua e producono più polline per garantire la loro sopravvivenza in questa situazione di emergenza.
In un temporale: proprio all'inizio di un temporale, le correnti discendenti spingono e lavano i pollini dagli strati d'aria più alti. Il risultato è che la concentrazione di polline aumenta rapidamente vicino al suolo. L'estrema umidità fa sì che il polline assorba acqua fino a scoppiare. In questo modo si liberano molte piccole particelle allergeniche che possono penetrare ancora più in profondità nelle vie respiratorie e provocare sintomi più gravi.
Più aggressivo e sensibile agli inquinanti atmosferici: Ad ogni respiro, gli inquinanti atmosferici (polveri sottili, biossido di azoto, ozono) entrano nelle vie respiratorie dove irritano le mucose, facilitando l'ingresso degli allergeni nell'organismo. Questo può aggravare i sintomi di un'allergia ai pollini. Ma non è tutto: il polline nell'aria inquinata è ricoperto da particelle inquinanti e i suoi allergeni sono alterati, il che può intensificare il loro effetto.
Attenzione alla polvere del Sahara: la polvere del Sahara, proveniente dalle zone desertiche del Nord Africa, può arrivare di tanto in tanto in Svizzera. Chi è allergico ai pollini e soffre di asma deve fare attenzione. Le particelle di polvere sono così piccole che possono irritare le vie respiratorie, scatenare la tosse e peggiorare i sintomi.
Fonte: Centro Allergie Svizzera
I dati dei sondaggi e le previsioni in tempo reale sono disponibili qui