Riconoscimento giuridico della lingua dei segni
In un rapporto, il Consiglio federale delinea le modalità di riconoscimento legale del linguaggio dei segni per facilitare l'integrazione delle persone nel mercato del lavoro e dell'istruzione.
La maggior parte dei Paesi europei ha riconosciuto legalmente una o più lingue dei segni. Tuttavia, la Svizzera è ancora uno dei Paesi che non riconosce esplicitamente la lingua dei segni nella legge. In Svizzera, circa 10.000 persone utilizzano una delle tre lingue dei segni come prima lingua. Si tratta della Lingua dei segni svizzero-tedesca, della Langue de signes française e della Lingua dei segni italiana.
In un rapporto attuale, che affronta quattro postulati presentati, il Consiglio federale sta esaminando diverse opzioni per il riconoscimento giuridico: da un lato, il riconoscimento delle lingue dei segni svizzere nell'ambito degli accordi del Consiglio d'Europa e, dall'altro, nell'ambito della libertà linguistica. È in discussione anche il riconoscimento come lingue nazionali, lingue ufficiali parziali e lingue di promozione.
La Confederazione e i Cantoni promuovono la lingua dei segni
Tuttavia, il Consiglio federale non ritiene che il riconoscimento delle lingue dei segni svizzere sia un prerequisito obbligatorio per migliorare ulteriormente l'integrità sociale delle persone audiolese e ha incaricato il Dipartimento federale dell'interno di ampliare il dialogo con le organizzazioni dei sordi e le autorità federali e cantonali interessate e di esaminare le possibilità di miglioramento menzionate nel rapporto.
L'assicurazione per l'invalidità promuove già l'integrazione professionale delle persone audiolese finanziando gli interpreti del linguaggio dei segni. Esiste anche una legge sulla discriminazione dei disabili che consente ai bambini e ai giovani audiolesi e ai loro familiari di utilizzare tecnologie di comunicazione adeguate, tra cui il linguaggio dei segni, come scrive il Consiglio federale in un comunicato stampa.
Fonte: Consiglio federale