Sfatare i miti sul backup

Eperi GmbH, specializzata nella protezione dei dati, sfata le idee sbagliate sul backup dei dati. Sei miti sul backup:

1. Il backup dei dati deve essere effettuato solo per poterli ripristinare in caso di disastro.

Questo mito viene smentito ogni giorno. La perdita di dati fa ormai parte della vita quotidiana delle aziende e non deve necessariamente trattarsi di una catastrofe, come un'inondazione, un incendio o un attacco ransomware. Molto più spesso i dati vengono danneggiati o cancellati per negligenza o per problemi tecnici. E tale perdita di dati non riguarda necessariamente solo il server, ma spesso anche i dispositivi finali dei dipendenti. Fondamentalmente, però, la causa della perdita di dati è di secondaria importanza. L'unica cosa importante è disporre di una copia di backup aggiornata di tutti i dati, in modo da poterli ripristinare e continuare a lavorare senza interruzioni.

2. il cloud provider è responsabile della sicurezza dei dati nel cloud backup.

Anche questa convinzione errata è molto diffusa e fa sì che i criminali informatici abbiano spesso vita facile. Il fatto è che la responsabilità della sicurezza e della protezione dei dati spetta esclusivamente all'utente del cloud, cioè all'azienda. In molti casi, manca la conoscenza delle misure di protezione effettivamente fornite dai fornitori di cloud. La maggior parte degli utenti del cloud ritiene che la sicurezza e la protezione dei dati siano di esclusiva responsabilità del cloud provider, il che porta a un falso senso di sicurezza. In realtà, è solo compito dell'utente assicurarsi che i propri dati siano adeguatamente protetti. Un sondaggio allarmante condotto tra i dirigenti tedeschi ha rilevato che il 58% ritiene che il cloud provider protegga l'infrastruttura, le applicazioni e i dati nell'ambiente cloud.

3. non c'è differenza tra il backup e il ripristino dei dati. 

Questa valutazione è sbagliata, perché entrambi, il backup dei dati e il loro ripristino, sono importanti per la continuità aziendale. Tuttavia, ci sono delle differenze: il backup dei dati si concentra sulla protezione e sulla custodia dei dati. Il ripristino dei dati, invece, riguarda il recupero dei dati di cui si è fatto il backup nel più breve tempo possibile e la possibilità di ripristinarli nei sistemi. Di conseguenza, sia un backup dei dati affidabile che un recupero dei dati rapido sono fondamentali per la continuità operativa di un'azienda.

4. è sufficiente un ritmo di backup settimanale

Si può seguire questo ritmo, ma la sicurezza dei dati non è poi così lontana. Il fatto è che nel lasso di tempo che intercorre tra l'ultimo backup e la perdita dei dati possono accadere molte cose. Pertanto, più brevi sono gli intervalli tra un backup e l'altro, minore è la perdita potenziale di dati in caso di emergenza. Il ritmo di backup più breve è il backup immediato per ogni modifica dei dati, non importa quanto piccola: il "backup continuo". Solo con un backup permanente e costante dei dati a intervalli brevi è possibile evitare lunghi tempi di inattività della produzione, gravi danni all'immagine e molto altro ancora. Fortunatamente, un gran numero di aziende sembra essere già consapevole di questo pericolo. Secondo un sondaggio condotto su 3000 responsabili IT, il 57% sta pianificando misure concrete per garantire un moderno backup dei dati entro la fine dell'anno.

5. Il backup-as-a-service è più insicuro della protezione dei dati on-premise nel data center.

È vero il contrario: con il cloud come destinazione per l'archiviazione distribuita dei dati, il rischio di perdita dei dati è inferiore rispetto a un backup esclusivamente on-premise. È quindi importante integrare il cloud in una strategia di backup scalabile e agile. In un mondo guidato dai dati, i crescenti volumi di dati comportano anche nuove esigenze di protezione dei dati e il backup-as-a-service è il modello principale per il futuro. La geo-ridondanza significa che il backup è localizzato geograficamente altrove, il che riduce automaticamente il rischio di perdita dei dati a causa di eventi imprevisti come disastri naturali, difetti tecnici o errori umani. Inoltre, le soluzioni di Back-up-as-a-Service dispongono di moderne tecnologie di crittografia, in modo che i dati siano protetti anche se un backup dovesse cadere nelle mani sbagliate.

6. la crittografia nativa di un provider di backup in cloud è sufficiente

No, i dati sono veramente sicuri solo con una forte crittografia che viene applicata prima del trasferimento nel cloud. In caso contrario, il fornitore di backup ha accesso ai dati in chiaro e questo dovrebbe essere evitato. A questo punto è importante chiarire in quali circostanze le autorità pubbliche di Paesi terzi possono accedere ai dati personali delle aziende dell'UE. Per evitare questo conflitto, molti fornitori di cloud statunitensi si affidano a filiali dell'UE, che poi archiviano i dati nell'UE. Ma anche con questa struttura, non si può evitare che una filiale rilasci i dati dell'UE alle autorità statunitensi su pressione della società madre americana. Un altro problema è che i cittadini dell'UE non hanno il diritto di opporsi al trattamento dei dati - in altre parole, non è possibile esercitare i diritti degli interessati, come nel caso del GDPR. I dati sensibili dovrebbero quindi essere crittografati prima di essere trasferiti nel cloud e i dati personali dovrebbero rimanere tali durante l'elaborazione e l'archiviazione oltre i confini nazionali.

Come si è visto, le moderne opzioni di backup non solo sono migliori della loro reputazione, ma il loro utilizzo è atteso da tempo. Per questo è ancora più importante liberarsi delle vecchie idee, per non dire dei pregiudizi, e puntare con coraggio sulle tecnologie moderne.

Comunicato stampa Eperi GmbH