Il rapporto sulla sicurezza mostra la portata della pandemia informatica globale

Un nuovo rapporto mostra come hacker e criminali stiano sfruttando la pandemia Covid 19 per colpire tutti i settori aziendali. Le tattiche vanno dagli exploit del cloud al phishing e al ransmware.

Pandemia informatica
© depositphotos, stevanovicigor

Checkpoint ha pubblicato il suo Security Report 2021. Il rapporto mostra, tra l'altro, quali vettori e tecniche di attacco sono stati osservati dai ricercatori del CPR lo scorso anno.

Scarsa sicurezza del cloud

I punti salienti della ricerca Check Point 2021 includono anche nuovi aspetti come la sicurezza del cloud. Secondo il rapporto, l'introduzione del cloud sta anticipando la sicurezza informatica. La sicurezza del cloud pubblico rimane una delle principali preoccupazioni per il 75% delle aziende. Inoltre, oltre l'80% delle aziende ha riscontrato che gli strumenti di sicurezza esistenti non funzionano affatto o solo in misura limitata nel cloud. Il cloud rimane quindi una sfida importante.

Lavoro a distanza e smartphone nel mirino

Inoltre, il lavoro a distanza sta diventando sempre più un bersaglio dei criminali informatici. Gli hacker cercano sempre più spesso di rubare dati o di infiltrarsi nelle reti, utilizzando trojan come Emotetg e Qbot. Gli attacchi sono avvenuti principalmente tramite RDP e VPN.

Inoltre, sono aumentati anche gli attacchi ransomware con doppia estorsione. Nel terzo trimestre del 2020, quasi la metà degli attacchi includeva un ransomware per i dati. In media, nel mondo, ogni dieci secondi un'organizzazione è vittima di un ransomware.

Anche gli attacchi contro l'assistenza sanitaria sono in forte aumento e stanno diventando una "epidemia", secondo Checkpoint. Nel quarto trimestre, Checkpoint Research ha riferito che gli attacchi (soprattutto ransomware) contro gli ospedali sono aumentati del 45% in tutto il mondo.

Anche i telefoni cellulari stanno diventando sempre più "bersagli mobili". Secondo il rapporto, il 46% di tutte le organizzazioni è a conoscenza di almeno un dipendente che nel 2020 ha scaricato applicazioni mobili dannose, che a loro volta hanno compromesso le reti e i dati aziendali.

Al rapporto completo

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