Studio "Sicurezza 2023": una valutazione più critica della neutralità

Una leggera maggioranza della popolazione svizzera chiede un riavvicinamento alla NATO. Lo dimostra, tra l'altro, la valutazione dello studio "Sicurezza 2023", pubblicato dall'Accademia militare (Milak) del Politecnico di Zurigo e dal Centro di studi sulla sicurezza (CSS) del Politecnico di Zurigo.

Valutazione della neutralità

L'umore sulla situazione della sicurezza è diventato generalmente più pessimista in vista della guerra in Ucraina, anche in Svizzera. Anche la questione della neutralità è vista in modo più critico. Una stretta maggioranza di elettori in Svizzera vorrebbe Secondo un recente studio l'Accademia militare (Milak) del Politecnico di Zurigo e il Centro per gli studi sulla sicurezza (CSS) accolgono con favore il riavvicinamento alla NATO e vogliono rafforzare la capacità di difesa della Svizzera. I partecipanti allo studio sono stati interrogati sui tre principali scenari di minaccia: guerra, cambiamenti climatici e crisi economiche.

Una visione più critica della neutralità

Rispetto al 2019, la fiducia negli Stati Uniti, tra gli altri, è aumentata in modo significativo, mentre quella in Cina e Russia è diminuita drasticamente. Per la prima volta, una stretta maggioranza (55%) degli svizzeri sarebbe favorevole a un riavvicinamento alla NATO, come emerge dal sondaggio. Il 53% degli intervistati ritiene addirittura che la neutralità consentirebbe alla Svizzera di pianificare la propria difesa militare a livello di cooperazione con la NATO.

Il gradimento della neutralità è generalmente diminuito. I partecipanti allo studio sono stati interrogati, tra l'altro, sulle funzioni della Svizzera come mediatore e sul ruolo della Svizzera come parte che evita i conflitti. In particolare, la fiducia nel ruolo della Svizzera come parte che evita i conflitti ha continuato a diminuire (al 55% o di altri 14 punti della scala). Per quanto riguarda l'identità, la fiducia nell'indagine è diminuita di altri 7 punti (ora all'80%). La fiducia nel ruolo di mediazione, invece, è ancora relativamente alta (91% con un calo di 6 punti).

Posizione politica e militare sulla neutralità

Il modo in cui la neutralità può essere ancora oggi credibilmente protetta militarmente, tuttavia, divide la popolazione. Un numero maggiore di intervistati ritiene che gli stretti legami politici con altri Stati rendano impossibile per la Svizzera agire congiuntamente con i suoi vicini europei. La maggioranza degli intervistati, tuttavia, è ancora favorevole a una politica di neutralità differenziata per la Svizzera, in cui la Svizzera può prendere una posizione politica ma dovrebbe rimanere militarmente neutrale. Tuttavia, una netta maggioranza è ancora del parere che le sanzioni contro la Russia debbano essere mantenute.

Gli elettori continuano ad avere un atteggiamento positivo nei confronti dell'esercito svizzero. La richiesta di un esercito completamente equipaggiato (76%) e la sua necessità (78%) sono addirittura aumentate di qualche punto nella scala del sondaggio.

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