Il trauma non è una malattia professionale

Se un agente di polizia è traumatizzato dalla visione di materiale pedopornografico e di violenza, non è considerato una malattia professionale. Questa è la sentenza della Corte Suprema Federale.

Chiunque sia costretto a guardare materiale stressante sul lavoro e si ammali mentalmente di conseguenza non ha una malattia professionale.
Chiunque sia costretto a guardare materiale stressante sul lavoro e si ammali mentalmente di conseguenza non ha una malattia professionale.

Un agente di polizia della città di Zurigo ha sofferto di un disturbo da stress post-traumatico a causa delle continue visioni di materiale pedopornografico e di rappresentazioni di violenza. Ma l'assicurazione infortuni della città di Zurigo ha rifiutato di pagare le prestazioni.

Come riportato dall'agenzia di stampa SDA, la Corte Suprema Federale ha ora stabilito che questa non deve essere considerata una malattia professionale. Non è stato possibile dimostrare l'esistenza di un nesso imprescindibile tra la malattia e l'attività lavorativa.

I requisiti per provare una malattia professionale sono elevati, come ha affermato il Tribunale federale nella sentenza pubblicata venerdì. Il motivo è l'intenzione del legislatore di non confondere il confine tra malattia e malattia professionale in termini di diritto assicurativo.

Pertanto, è necessario che una persona assicurata sia stata esposta a un rischio professionale tipico per un certo periodo di tempo. In ogni singolo caso, si deve dimostrare se l'attività professionale ha causato la malattia in modo fortemente prevalente o esclusivo.

Nel caso dell'agente di polizia della città di Zurigo, che era assicurato con l'assicurazione contro gli infortuni della città di Zurigo, il tribunale cantonale di primo grado è giunto comunque alla conclusione che i disturbi psicologici erano una conseguenza delle esperienze del lavoro quotidiano. Pertanto, ha ritenuto che fosse affetto da una malattia professionale.

Il Tribunale federale ha ora annullato questa decisione. La decisione si è basata su una perizia della SUVA. L'agente di polizia in questione aveva diversi precedenti che, tra l'altro, risalivano alla sua infanzia.

Non si poteva quindi presumere che almeno il 75% del disturbo da stress fosse stato causato dall'attività lavorativa. (Sentenza 8C_507/2015 del 06.01.2016)

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