Auto a guida autonoma: preoccupazioni per il rischio di incidenti

L'automazione dei veicoli suscita grandi aspettative: Il traffico stradale dovrebbe diventare più efficiente, più economico, più ecologico e, non da ultimo, più sicuro. E in effetti: con i sistemi di assistenza alla guida attualmente disponibili, la metà degli incidenti potrebbe essere evitata.

"Ma quando parliamo di auto a guida autonoma, la realtà oggi è diversa", è certo Stefan Siegrist, vicedirettore dell'Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (upi): "Siamo all'inizio di una fase di transizione in cui dobbiamo distinguere tra tecnologie che promuovono la sicurezza, come la frenata automatica in situazioni di emergenza, e sistemi di comfort".

L'upi annovera tra questi ultimi la guida semi-autonoma. Poiché l'auto non è ancora in grado di fare tutto, il conducente deve essere in grado di prendere il controllo in qualsiasi momento e in pochi secondi, senza affidarsi ciecamente alla tecnologia. Per il momento, l'essere umano si trasforma da guidatore a supervisore dell'auto. Questo comporta anche dei pericoli, poiché le possibilità tecniche vengono sviluppate senza prima accertarsi che l'uomo sia in grado di gestirle e che siano davvero sicure.

Per una progettazione sicura della rivoluzione tecnica, Stefan Siegrist consiglia: "Le autorità dovrebbero rifiutarsi di immatricolare i veicoli se ci sono problemi di sicurezza. Inoltre, i produttori devono fornire informazioni corrette sui limiti dei sistemi venduti. È anche importante che gli automobilisti tengano gli occhi sulla strada e le mani sul volante durante il periodo di transizione".

Il test con il TCS rivela ancora carenze nei sistemi di assistenza alla guida

Insieme al TCS L'upi ha testato i più recenti sistemi di assistenza alla guida. dei modelli Mercedes Classe E, Tesla Model S e Volvo S90. Risulta evidente che i sistemi testati non sono ancora completamente sviluppati. Da un lato, le innovazioni tecniche contribuiscono a migliorare il comfort di guida - ad esempio, il cruise control della distanza e il riconoscimento della segnaletica stradale sono risultati convincenti in tutti i veicoli, ma dall'altro lato, gli aiuti elettronici non hanno sempre funzionato in modo affidabile. Gli avvisi, talvolta poco percepibili, che dovrebbero richiamare l'attenzione del conducente su una situazione, hanno attirato un'attenzione negativa.

Le 5 tesi dell'upi sulle auto a guida autonoma

• L'upi accoglie con favore gli sviluppi della tecnologia di sicurezza dei veicoli. Con i sistemi di assistenza alla guida attualmente disponibili, la metà degli incidenti potrebbe essere evitata.
• Gli attuali sistemi di assistenza alla guida sono la pietra miliare delle auto a guida autonoma. I veicoli completamente automatizzati portano molti vantaggi, ad esempio meno morti e feriti, meno congestione e un migliore bilancio ecologico.
• Siamo ancora lontani dalla guida autonoma. Anche i veicoli più moderni hanno dei limiti, l'essere umano rimane richiesto e dovrebbe essere in grado di riprendere il volante in tempi brevi, ma non può farlo in tutti i casi.
• L'upi teme che gli incidenti possano aumentare durante la fase di transizione. La tecnologia non è ancora all'altezza di situazioni complesse, la comunicazione con gli altri utenti della strada è carente e le questioni legali devono essere chiarite.
• L'upi stima che le prime auto a guida autonoma circoleranno in sicurezza sulle autostrade tra cinque anni e in situazioni difficili tra circa dieci anni. Solo dopo la completa sostituzione del parco veicoli esistente i benefici per la sicurezza stradale saranno massimi.

Fonte: upi