L'archiviazione automatica dei dati delle fasi di lavoro grava sui dipendenti
La digitalizzazione del lavoro può anche significare forme di monitoraggio digitale dei dipendenti attraverso l'archiviazione automatica dei dati. Lo dimostra la valutazione di un'indagine condotta in grandi aziende tedesche.
L'Istituto Federale Tedesco per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (BAuA) ha sviluppato una Studio sugli effetti dell'archiviazione dei dati sul posto di lavoro. Il rapporto mostra che la digitalizzazione del lavoro può assumere anche la forma del monitoraggio digitale. Questo perché la memorizzazione automatica dei dati delle fasi di lavoro è già utilizzata in molti processi.
Le valutazioni mostrano che i dati di un gran numero di dipendenti di grandi aziende tedesche (40%) vengono già archiviati automaticamente. Più di un terzo dei dipendenti si sente quindi monitorato. Tuttavia, i dipendenti avvertono molto meno frequentemente una violazione della privacy (11%). Il 27% vede l'archiviazione dei dati come un'opportunità per organizzare il lavoro in modo più efficiente.
Differenze in base alle caratteristiche professionali
Esistono differenze anche a seconda delle caratteristiche professionali. Ad esempio, circa il 45% dei lavoratori con mansioni non qualificate e semiqualificate, nonché con mansioni tecniche, afferma che i dati e le informazioni sul proprio lavoro vengono memorizzati. Per i lavoratori con mansioni altamente complesse, questo vale per il 31%. Soprattutto gli impiegati in mansioni ausiliarie e semi-qualificate percepiscono l'archiviazione automatica dei dati come una sorveglianza.
I risultati indicano che il sistema digitale Monitoraggio è associata a una peggiore salute mentale e a una minore autonomia. Quindi, oltre ai vantaggi come una migliore ottimizzazione dei processi o una maggiore trasparenza nella valutazione delle prestazioni, l'archiviazione automatica dei dati può anche comportare nuovi oneri e rafforzare eventuali disuguaglianze professionali (già esistenti).
Fonte: BAuA