I disastri naturali possono essere previsti grazie all'alta tecnologia

Il gemello digitale della Terra del Consiglio Nazionale delle Ricerche permette di effettuare simulazioni dettagliate

Globo terrestre dallo spazio, mappa fisica su sfondo nero. Foto satellitare. Elementi di questa immagine forniti dalla NASA.

Un team internazionale guidato da Luca Brocca del Consiglio Nazionale delle Ricerche vuole utilizzare un gemello digitale della Terra per sviluppare un modello di previsione di alluvioni e frane devastanti. Il gemello è costituito esclusivamente da dati. Può essere utilizzato, ad esempio, per simulare gli effetti di forti piogge in un'area gestibile.

"Gemello parziale" nella Pianura Padana

Per creare un primo "gemello parziale" della Terra, la Pianura Padana nell'Italia settentrionale, Brocca e i suoi colleghi hanno utilizzato una quantità straordinaria di dati satellitari e li hanno combinati con le misurazioni dell'umidità del suolo, delle precipitazioni, dell'evaporazione, del trasporto dell'acqua da parte di fiumi e torrenti e della profondità della neve. Questi dati, fondamentali per lo sviluppo dei modelli, comprendono misurazioni a intervalli molto brevi nello spazio e nel tempo: una volta per chilometro e una volta per ora.

Come uno schermo con più pixel, questi dati ad alta risoluzione producono un'immagine più dettagliata. Gli scienziati utilizzano questi dati per sviluppare la loro modellazione e poi li integrano in una piattaforma basata su cloud che può essere utilizzata per simulazioni e visualizzazioni.

Affrontare i cambiamenti climatici

"Questo progetto è un esempio perfetto della sinergia tra le missioni satellitari e la comunità scientifica. Collaborazioni come questa, unite a investimenti in infrastrutture di calcolo, saranno fondamentali per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e di altri impatti umani", afferma Brocca.

"La storia è iniziata con un'iniziativa dell'Agenzia spaziale europea. Ho detto che dovevamo iniziare con qualcosa che conosciamo molto bene, la Pianura Padana. È molto complessa. Ci sono le Alpi, c'è la neve, che è difficile da simulare, soprattutto su terreni irregolari e complessi come le montagne. Poi c'è la valle con tutte le attività umane - industria, irrigazione. Poi c'è il fiume e gli eventi estremi - inondazioni, siccità. E poi c'è il Mediterraneo, che è un buon posto per studiare gli eventi estremi sia con troppa che con poca acqua".

Le principali applicazioni della piattaforma sono il miglioramento della previsione di inondazioni e frane, l'ottimizzazione della gestione delle risorse idriche e la valutazione delle conseguenze di eventi meteorologici estremi per l'agricoltura.

Fonte: Consiglio Nazionale delle Ricerche

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